Escursioni nel Parco Nazionale del Pollino
Scopri alcuni dei sentieri e degli itinerari di escursionismo del Parco Nazionale del Pollino!
Il Serra Dolcedorme è la vetta più alta del Parco Nazionale del Pollino e dell’intero Arco Appenninico Meridionale, con i suoi 2.267 metri di altitudine che lo rendono un punto panoramico senza eguali. Parte integrante del vasto Massiccio del Pollino, la sua presenza domina il versante calabrese dell’area protetta come una sentinella naturale che veglia sul territorio.
La montagna si caratterizza per la sua imponenza e per la varietà dei suoi scenari: dalle profonde vallate alle creste modellate dal tempo, fino alle distese boschive che si perdono all’orizzonte. Dalla sua cima lo sguardo può abbracciare contemporaneamente il mare Ionio e cime bellissime, regalando una visione ampia e sorprendente che cambia con le stagioni e con la luce del giorno.
Affrontare il Dolcedorme significa vivere un’esperienza escursionistica intensa e suggestiva, fatta di silenzi profondi, natura autentica e panorami che restano impressi nella memoria. È una montagna che affascina e incanta, capace di trasmettere al visitatore la sensazione di trovarsi davvero sul tetto del Sud Italia.
Foto 1: ©Michele di Tacchio (facebook - instagram)
La flora del Dolcedorme è ricca e varia. I boschi di faggio ricoprono gran parte dei suoi pendii, accompagnando l’escursionista lungo sentieri ombrosi e freschi. Tra gli alberi più emblematici del luogo spicca il Pino Loricato, simbolo del Pollino, capace di sopravvivere per secoli in condizioni climatiche estreme. Le sue forme contorte dal vento sono vere opere d’arte naturali. Crescono inoltre altre specie vegetali tipiche dell’alta quota, come il cardo pallottola coccodrillo, il ginepro ossicedro e la carlina zolfina, che arricchiscono il paesaggio con colori e profumi caratteristici.
Anche la fauna è ben presente lungo le pendici e le creste del monte. Durante i mesi estivi si incontrano numerosi insetti tra cui grilli, vespe e scarabei. Nelle zone più elevate vivono talpe e lepri, mentre nei cieli sorvolano spesso gheppi e cardellini, contribuendo al fascino selvaggio dell’ambiente.
Il Dolcedorme porta ancora oggi evidenti testimonianze della presenza di antichi ghiacciai. Il versante nord-occidentale mostra chiaramente i segni dell’azione erosiva del ghiaccio, in particolare nella conca naturale della Fossa del Lupo, che un tempo costituiva un importante accumulo glaciale legato al ghiacciaio del Frido. L’azione dei ghiacci ha lasciato anche depositi morenici e grandi massi erratici, oggi ben riconoscibili sui Piani di Pollino e sui Piani di Acquafredda, collocati tra i 1.800 e i 2.000 metri di altitudine.
Il Serra Dolcedorme, avvolto dal silenzio dell’inverno e dalla maestosità delle sue forme, offre scenari che restano impressi nella memoria. Quando la neve ricopre i suoi pendii, il paesaggio si trasforma in un luogo sospeso, quasi irreale, dove luce e ombra disegnano geometrie perfette. Le immagini
della cima, così elegante e selvaggia, raccontano l’essenza autentica della montagna più alta del Pollino: un mondo fatto di vento, ghiaccio,
panorami infiniti e una bellezza che toglie il fiato.
Ogni fotografia è un frammento di questo incanto, un invito a scoprire la magia del Dolcedorme in tutta la sua purezza.
Foto ©Pollinofantastico: blog - instagram - Canale YouTube
Nel versante sud del Serra Dolcedorme, i canaloni innevati offrono scenari spettacolari dove luce e pendii si intrecciano in un ambiente puro e isolato. Durante l’inverno questi canali sono accessibili solo con adeguata esperienza e l’uso di ramponi e piccozze, strumenti indispensabili per procedere in sicurezza tra neve dura e tratti ripidi.
Foto ©Antonio Di Paola : Facebook - Instagram
L’origine del nome “Dolcedorme” sembra derivare dalla caratteristica forma del profilo montuoso, che osservato dal versante settentrionale ricorda la figura di una donna distesa e addormentata. Questa immagine poetica ha contribuito a rendere il monte un luogo avvolto da un’aura di mistero e fascino.
Il Serra Dolcedorme non è solo una montagna da scalare: è un luogo da vivere. Il suo silenzio imponente, le linee scolpite dal vento, il respiro antico delle sue pietre creano un’atmosfera quasi mistica.
“C’è qualcosa di magico nel silenzio maestoso di questa montagna. La sua cima sembra raccontare una storia, custodire segreti e sussurrare al vento parole dimenticate. Il Dolcedorme non è solo pietra e terra, ma anima antica che osserva, incrollabile, il passare del tempo.”
ra le attrazioni naturali più affascinanti del Parco del Pollino ci sono, senza dubbio, le cascate.
Il versante lucano del Parco è suddiviso in cinque vallate principali, quello calabrese ne contempla due.
Il Parco del Pollino gode della variabilità di alcuni fattori ambientali che permettono lo sviluppo di diverse specie vegetali.
I racconti degli appassionati di montagna, degli amanti della natura, dei sognatori. Un parco nazionale, quello del Pollino, e mille storie.
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