Fra cielo e terra

Le vette più maestose del Parco del Pollino

Le montagne del Parco Nazionale del Pollino si ergono come autentiche sentinelle di pietra tra Calabria e Basilicata, offrendo panorami che tolgono il fiato. Dalle cime del Serra Dolcedorme (2.267 m) e del Monte Pollino (2.248 m), fino alle vette della Serra del Prete, Serra delle Ciavole e Serra di Crispo, ogni altura racconta la storia millenaria di una natura incontaminata e selvaggia.
Camminando lungo i sentieri del Pollino, si percepisce una quiete profonda, interrotta solo dal canto degli uccelli e dal sussurro del vento tra i pini loricati, simbolo di questo territorio. Ogni passo regala emozioni autentiche e viste mozzafiato che spaziano dalle valli boscose ai profili costieri lontani.

Nel cuore del Massiccio del Pollino si trovano i tre suggestivi piani: il Piano di Toscano, il Piano del Pollino e la Piana del Pollino, situati tra i 1.790 e i 1.961 metri di altitudine. Queste aree formano un altopiano che collega le cinque serre del Pollino, tutte sopra i 2.000 metri: Serra Dolcedorme (2.267 m), Monte Pollino (2.248 m), Serra del Prete (2.181 m), Serra delle Ciavole (2.130 m) e Serra di Crispo (2.053 m).

Il paesaggio circostante è un intreccio di gole scolpite dal tempo, sorgenti cristalline e ampie valli fluviali che rendono questa zona una delle più affascinanti dell’intero Appennino meridionale.

Serra Dolcedorme è la vetta più alta della Calabria e dell’intero arco appenninico meridionale, con i suoi 2.267 metri. Dominando la valle, offre un panorama spettacolare e rappresenta una meta imperdibile per gli amanti del trekking e della fotografia naturalistica.
Subito dopo, il Monte Pollino, che dà il nome all’intero massiccio, si impone con i suoi 2.248 metri di altitudine. A breve distanza sorgono la Serra del Prete (2.181 m), la Serra delle Ciavole (2.130 m) e la Serra di Crispo (2.053 m), ciascuna con un proprio fascino, panorama e biodiversità da scoprire.

Le vette del Parco del Pollino sono un invito a riconnettersi con la natura più autentica, tra orizzonti sconfinati, profumi di bosco e silenzi che raccontano l’anima antica di queste montagne.