Escursione alla Celsa Bianca e al Dolcedorme: avventura estrema nel cuore del Pollino

Un itinerario per escursionisti esperti e amanti delle creste

ATTENZIONE: Le descrizioni degli itinerari presenti sul sito isentieridelpollino.it sono fornite a scopo informativo. L'autore e i gestori del sito declinano ogni responsabilità per eventuali incidenti, smarrimenti o danni derivanti da un utilizzo autonomo delle informazioni riportate.
Per garantire la massima sicurezza e valorizzare appieno l’esperienza escursionistica, si raccomanda vivamente di affidarsi a guide escursionistiche qualificate.

Caratteristiche del sentiero

L’escursione che conduce alla Celsa Bianca (2047 m) e poi alla Serra Dolcedorme (2267 m) è uno dei trekking più spettacolari, tecnici e panoramici del Parco Nazionale del Pollino. Un percorso che si sviluppa tra boschi secolari, ambienti carsici, creste aeree e gli iconici Pini Loricati, simbolo del massiccio.
L’itinerario è classificato EE/EEA, con passaggi esposti e tratti su roccia che richiedono esperienza, passo sicuro e attrezzatura adeguata. In inverno, con neve e ghiaccio, la traversata è un magnifico percorso di alpinismo invernale, affrontabile solo con ramponi, picozza e competenze adeguate.

Verso la cresta: l’inizio dell’avventura da Valle Piana

Il trekking parte da Valle Piana, raggiungibile in genere con mezzi 4x4. Senza fuoristrada è possibile lasciare l’auto più in basso (circa 700 m) e proseguire a piedi lungo la sterrata.
Un sentiero marcato introduce gradualmente nel cuore selvaggio del Pollino, fino al bivio tra Varco del Pollinello a sinistra e Valle Cupa a destra. Si sale verso il Pollinello, tra profumi di resina, luci del bosco e panorami che si aprono man mano.

Il canalone selvaggio e l’ascesa alla Celsa Bianca

Intorno ai 1430 m, una deviazione sulla destra porta in un canalone suggestivo: un ambiente roccioso, silenzioso e più tecnico che conduce alla Celsa Bianca, vetta poco frequentata ma incredibilmente panoramica. Qui inizia la vera alta quota, con viste ampie e sensazione di isolamento totale.

Cresta panoramica fino alla Timpa di Valle Piana

Dalla Celsa Bianca si segue una cresta ariosa, emozionante, dove ogni passo regala scorci unici. Si raggiunge la Timpa di Valle Piana (2163 m), un luogo sospeso nel tempo, dominato dal vento e dal silenzio.

La conquista del Dolcedorme: la vetta regina del Pollino

La salita finale al Dolcedorme (2267 m) avviene senza un sentiero preciso ma con una chiara direzione di cresta: un’ascesa che richiede orientamento, resistenza e concentrazione. Dalla vetta, il panorama è totale: Mar Ionio, il massiccio del Pollino, creste e valli infinite. Un momento che ripaga ogni sforzo.

Il ritorno: storia, natura e sentieri incisi nella roccia

La discesa segue il crinale della Celsa Bianca, rientrando nel bosco del Pollinello. Si percorre il famoso sentiero della Tagliata, un antico sentiero scavato nella roccia viva, dove una targa ricorda aviatori tedeschi caduti durante la Seconda Guerra Mondiale. Un tratto carico di storia e atmosfera.

Per chi ama la sfida e la montagna vera

Questa escursione è un itinerario impegnativo, adatto a escursionisti esperti e ben allenati. Richiede resistenza, orientamento e preparazione, ma offre in cambio una delle esperienze più intense e gratificanti di tutto il Sud Italia. Un viaggio tra le vette più alte del Pollino, fatto di panorami straordinari, silenzio assoluto e connessione profonda con la natura selvaggia.
Si raccomanda vivamente di affidarsi a guide escursionistiche qualificate!

Itinerario Invernale tra Creste, Neve e il Ripido Canalone del Monolite

L’escursione invernale alla Celsa Bianca (2047 m) e alla Serra Dolcedorme (2267 m) è un’esperienza intensa e suggestiva, ideale per escursionisti molto esperti e amanti dell’ambiente alpino. Quando la neve ricopre il massiccio del Pollino, il paesaggio cambia volto: le creste diventano più severe, i boschi tacciono sotto il ghiaccio, e il percorso assume caratteristiche da autentico alpinismo invernale, dove sono indispensabili ramponi, piccozza e grande consapevolezza del terreno.

Uno dei punti più affascinanti dell’itinerario è il Canalone del Monolite, un vallone estremamente ripido, che si innalza verso le quote più alte con pendenze decise. In condizioni invernali rappresenta un tratto spettacolare ma selettivo, dove procedere con passo sicuro e tecnica adeguata.

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Un percorso che unisce natura selvaggia e panorami grandiosi

La salita verso la Celsa Bianca, tra neve e Pini Loricati diventa un viaggio fantastico, con tratti a forte inclinazione e creste ariose, dove ogni passo regala viste che spaziano tra mare e montagna. L’itinerario invernale è severo e gratificante: non un semplice trekking, ma un viaggio in un Pollino puro e selvaggio. Richiede esperienza, allenamento e capacità di muoversi su neve dura e tratti ripidi.
Per la massima sicurezza, si consiglia di affidarsi a guide escursionistiche esperte del territorio.

NOTE

Il nome Dolcedorme forse è riferito al profilo della montagna che, vista dal versante settentrionale, sembra una donna distesa e addormentata

Consigli per un'escursione sicura e responsabile

Per un’escursione sicura, pianifica con cura l’itinerario, controlla il meteo e scegli percorsi adatti alla tua esperienza. Durante il periodo invernale e in presenza di neve consulta Meteomont - Bollettino Neve e Valanghe. Indossa scarponi da trekking, vesti a strati e porta uno zaino leggero con acqua, snack, torcia e kit di primo soccorso. Segui i sentieri segnalati, comunica il tuo piano a qualcuno e rispetta sempre i tuoi limiti.
Scopri di più nella guida del CAI: Vivere la Montagna e consulta la checklist per lo zaino da escursionismo per non dimenticare nulla.

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Classificazione delle difficolta' escursionistiche

Per scegliere l’itinerario più adatto, è fondamentale informarsi con attenzione. Si consiglia di consultare guide escursionistiche affidabili o il Club Alpino Italiano - CAI, che forniscono dettagli utili sui percorsi e sul loro livello di difficoltà.
La classificazione dei sentieri si basa su sigle standard: T, E, EE, EEA ed EAI. Ognuna indica specifiche caratteristiche del tracciato, le competenze richieste e il grado di preparazione fisica necessario. Tieni presente che, soprattutto in ambiente montano, le condizioni possono cambiare rapidamente: queste classificazioni rappresentano quindi un riferimento indicativo, utile ma non esaustivo.

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