Parco nazionale del Pollino
Parco del Pollino: la più grande area protetta in Italia
Il Parco Nazionale del Pollino, è sottoposto a speciale tutela, ai sensi della Legge quadro n.394/1991 sulle aree
protette, costituita dai Massicci del Pollino e dell'Orsomarso. Ha vette tra le più alte del Mezzogiorno d'Italia, coperte di neve
per ampi periodi dell'anno. Dalle sue cime, oltre i 2200 metri di altitudine sul livello del mare, si colgono, ad occhio nudo,
ad ovest le coste tirreniche di Maratea, di Praia a Mare, di Belvedere Marittimo e ad est il litorale ionico da Sibari
a Metaponto.
Il Parco Nazionale del Pollino si divide tra le province di
Potenza,
Matera e
Cosenza e
comprende ben 56 comuni (24 in Basilicata e 34 in Calabria).
Prende il suo nome dal Massiccio del Pollino.
Dalle cime più alte è possibile osservare, ad occhio nudo, le coste tirreniche di Maratea, Praia a Mare,
Belvedere Marittimo (ad occidente) e, da Sibari a Metaponto, il litorale ionico (ad oriente).
Il simbolo del Parco Nazionale del Pollino è il pino loricato (Pinus heldreichii), specie rarissima di pianta
secolare, presente in altre stazioni fitoclimatiche delle montagne balcaniche e greche.
Territorio del Parco Nazionale del Pollino
Il territorio del Parco comprende 24 comuni in Basilicata (22 nella provincia di Potenza e 2 nella
provincia di Matera), e 32 in Calabria (provincia di Cosenza).
I comuni in territorio lucano sono: Calvera, Castelluccio Inferiore, Castelluccio Superiore, Castelsaraceno,
Castronuovo di Sant'Andrea, Carbone, Cersosimo, Chiaromonte,Episcopia, Fardella, Francavilla in Sinni, Latronico,
Lauria, Noepoli, Rotonda, San Costantino Albanese, San Giorgio Lucano, San Paolo Albanese, San Severino Lucano,
Senise,Teana, Terranova di Pollino, Valsinni, Viggianello.
I comuni in territorio calabro sono: Acquaformosa, Aieta, Alessandria del Carretto, Belvedere Marittimo,
Buonvicino, Castrovillari, Cerchiara di Calabria, Civita, Francavilla Marittima, Frascineto, Grisolia,
Laino Borgo, Laino Castello, Lungro, Maierà, Morano Calabro, Mormanno, Mottafollone, Orsomarso, Papasidero,
Plataci, Praia a Mare, San Basile, San Donato di Ninea, Sangineto, San Lorenzo Bellizzi, San Sosti,
Sant'Agata di Esaro, Santa Domenica Talao, Saracena, Tortora, Verbicaro.
Le vette
L'acrocoro centrale, con le vette di Monte Pollino (2248 m),
Serra Dolcedorme (2267 m), Serra del Prete (2181 m),
Serra delle Ciavole (2127 m), Serra di Crispo (2085 m), domina il panorama del Parco Nazionale del Pollino e sono
alternativamente visibili dai quattro punti cardinali.
Tutte vette intatte, tranne la rada presenza di pini loricati su Serra di Crispo e Serra delle Ciavole: le cime
sono spoglie delle grandi foreste di faggio che li cingono fino a 2000 metri di quota.
Più a Nord-Ovest, troviamo le vette dei monti Zaccana e e la Spina che ospitano esemplari di
pino loricato; a Nord-Est la cima dello Sparviere e a Sud-Est quella del Sellaro.
La dorsale Timpone della Capanna - Serra del Prete - Pollino - Dolcedorme si prolunga dopo il Passo del
Vascello nella punta a becco di stagno della Manfriana, attraverso le cui due cime passa il
sentiero dell'Afforcata, così chiamata perchè richiama la forma a forcella dell'apice montano. Le estreme
propaggini della catena arrivano al monte Moschereto e si interrompono bruscamente nel taglio quasi verticale
della Rasa, che sovrasta il comune di Civita.
Il Parco di Sud-Ovest presenta un allineamento parallelo alla costa tirrenica: da monte Ciagola a
monte Caramolo la continuità è caratterizzata da una intercalazione, tra le vette, di ampi piani, che conferiscono
all'area tirrenica del Parco un aspetto meno alpestre, più dolce. L'ultimo tratto di quest'area si snoda da Cozzo del
Pellegrino, alla Calvia, alla Mula fino alla Montea.
La Montea è decisamente il monte più aspro del Parco. Rupi, dirupi, creste e precipizi, anfratti e pareti
verticali.
Tutte queste vette sono, al loro culmine, spoglie di essenze arboree, coperte solo di erbe dei pascoli di alta
quota, ad eccezione del Caramolo, dove il faggio si insedia fino agli estremi punti sommitali.
Principali Vette e rispettive altitudini del Parco Nazionale del Pollino
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Serra Dolcedorme: altezza 2267 metri s.l.m.
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Monte Pollino: altezza 2248 metri s.l.m.
- Timpa di Valle Piana: altezza 2163 metri s.l.m.
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Serra del Prete: altezza 2157 metri s.l.m.
- Serra delle Ciavole: altezza 2130 metri s.l.m.
-
Serra di Crispo: altezza 2053 metri s.l.m.
- Cozzo del Pellegrino: altezza 1987 metri s.l.m.
- Monte Manfriana: altezza 1981 metri s.l.m.
- Monte la Mula: altezza 1935 metri s.l.m.
- Coppola di Paola: altezza 1919 metri s.l.m.
- Monte Alpi: altezza 1900 metri s.l.m.
- Monte Caramolo: altezza 1827 metri s.l.m.
- La Montea: altezza 1825 metri s.l.m.
- Timpone della Capanna: altezza 1823 metri s.l.m.
- Monte Pollinello: altezza 1820 metri s.l.m.
- Cozzo Ferriero: altezza 1805 metri s.l.m.
- Timpone Viggianello: altezza 1779 metri s.l.m.
- Monte La Caccia: altezza 1744 metri s.l.m.
- Timpa del Principe: altezza 1741 metri s.l.m.
- Monte Sparviere: altezza 1713 metri s.l.m.
- Tacca Peppini: altezza 1679 metri s.l.m.
- Timpa della Falconara: altezza 1656 metri s.l.m
- Timpa di San Lorenzo: altezza 1652 metri s.l.m.
- Monte La Spina: altezza 1652 metri s.l.m.
- Monte Palanuda: altezza 1632 metri s.l.m.
- Timpone della Neviera: altezza 1587 metri s.l.m.
- Monte Zaccana: altezza 1580 metri s.l.m.
- Cozzi dell’Anticristo: altezza 1562 metri s.l.m.
- Timpone Pallone: altezza 1541 metri s.l.m.
- Timpone Campanaro: altezza 1492 metri s.l.m.
- Monte Grasta: altezza 1465 metri s.l.m.
- Monte Cerviero: altezza 1443 metri s.l.m.
- Monte Sellaro: altezza 1439 metri s.l.m.
- Timpa di Porace: altezza 1423 metri s.l.m.
- Serra di Paola: altezza 1386 metri s.l.m.
- Timpa di Cassano: altezza 1376 metri s.l.m.
- Timpone Montillo: altezza 1270 metri s.l.m.
- Timpa di Sant'Angelo: altezza 1125 metri s.l.m.