Progressione alpinistica cordata

Tecniche di progressione su roccia | Alpinismo Parco Pollino

La modalità di progressione alpinistica di una cordata è piuttosto semplice e tiene conto di un unico e fondamentale principio: almeno un componente della cordata deve essere sempre vincolato staticamente alla parete, in modo che sia impossibile che, in caso di caduta del componente in movimento, entrambi possano staccarsi dalla parete.
In pratica, entrambi i componenti della cordata si legano alla corda con il nodo delle guide con frizione. Il secondo di cordata si vincola anche alla parete eseguendo un barcaiolo (nodo bloccante); il primo di cordata sale lungo la parete passando ripetutamente la corda in alcuni punti di assicurazione provvisoria (i cosiddetti “ancoraggi”).

Questa tipologia di assicurazione determina di volta in volta il punto ultimo di sicurezza, cioè il punto in cui comincerà a entrare in tensione la corda in caso di caduta.

La progressione e il passaggio della corda negli ancoraggi continueranno fino ad arrivare alla cosiddetta “sosta”, cioè il punto opportunamente attrezzato (o attrezzabile), in grado garantire la maggiore sicurezza possibile. Il completamento di una lunghezza di corda, da un punto all’altro di sosta, può avere metraggio differente ma non eccedere la lunghezza della corda a disposizione.
In alpinismo, il percorso “da una sosta A ad una sosta B”, si definisce “tiro” di corda. Durante tutto il tiro di corda, il secondo di cordata (anch’egli legato con il nodo delle guide con frizione), fornisce la cosiddetta “sicura” al primo di cordata operando sulla corda e su eventuali attrezzi a disposizione, manovrandoli in modo da garantire la trattenuta di un’eventuale caduta del compagno.

Giunto alla sosta, il primo di cordata attua tutte le manovre necessarie alla propria sicurezza, comunica di essere arrivato e di essersi auto-assicurato vincolandosi alla parete (non ha, quindi, più la necessità di essere assicurato dal basso) e, successivamente, prepara un sistema di assicurazione per la progressione del compagno.

In sintesi...

La cordata classica su roccia può sfruttare due differenti possibilità:

Salita a comando alternato

Una volta che il secondo di cordata abbia raggiunto la sosta, può continuare lui stesso la salita, “sorpassando” la sosta stessa, e diventando così il primo di cordata per il tiro successivo. Tale soluzione consente la massima velocità di salita di una cordata ed è preferibile quando i due compagni di cordata abbiano le stessa capacità alpinistiche. Naturalmente occorre che i due compagni si passino, di volta in volta, il materiale comune della cordata e gli eventuali attrezzi di assicurazione (quali rinvii, cordini, chiodi, nuts, friends, etc..) così che il “nuovo” primo di cordata sia in grado di procedere nelle migliori condizioni di sicurezza possibili.

Salita con un unico primo di cordata

Il secondo di cordata si ferma in sosta, si auto-assicura e prepara l’assicurazione per il compagno che riprende poi a salire da primo (come ha già fatto in precedenza). Tale soluzione è utile sia nel caso vi sia una forte disparità di capacità alpinistiche tra due compagni, sia nel caso che la cordata sia composta da tre persone (e si ha dunque quella “struttura a triangolo” di cui si è già parlato in precedenza). In tali evenienze il secondo di cordata deve sempre ripassare al compagno tutto il materiale recuperato durante il tiro precedente.

ATTENZIONE: le indicazioni contenute o riconducibili a questa pagina sono state sintetizzate ed hanno unicamente lo scopo di fornire informazioni di base sulle tecniche sportive. Per un apprendimento pratico e completo delle tecniche e delle manovre affidarsi ad un istruttore o corso per sviluppare una conoscenza più approfondita e consapevole.

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