Sosta fissa, mobile, semimobile in alpinismo
Cos'e' una sosta
La sosta può essere intesa come il “luogo fisico” nel quale la cordata interrompe momentaneamente la propria
progressione di salita, avendo la certezza di trovarsi in un punto che gode di ottima sicurezza che viene data, in
particolare, dalla possibilità di autoassicurarsi ad ancoraggi artificiali o naturali.
Su una via di roccia le “soste”, in genere, sono tra loro distanziate da una lunghezza che può variare
tra i 30 e i 50 metri e situate in luoghi il più possibile comodi.
Le soste, dovendo garantire condizioni di massima sicurezza, sono quasi sempre caratterizzate da più di un
ancoraggio e, a volte, in terreni “sportivi” o di falesia, sono anche pre-attrezzate con cordini o catene di
collegamento, e per questo facilmente riconoscibili.
In salite su terreni “sconosciuti” o di alta montagna, l’alpinista dovrà attrezzare, autonomamente, la sosta.
Più tecnicamente, la sosta può definirsi come un insieme di punti di ancoraggio tra loro collegati (o da collegare),
utilizzati per l’assicurazione (statica e dinamica) della cordata durante la sua progressione su una parete.
Requisiti ideali della sosta
Per garantire la massima sicurezza della cordata, in una sosta dovrebbero sempre essere presenti più
punti di ancoraggio e tutti ben saldi. Essi, inoltre, dovrebbero
essere sempre collegati tra loro, sia per garantire la tenuta globale della sosta (anche a fronte del cedimento di un
singolo punto di ancoraggio), sia per ripartire il più equamente possibile il carico (derivante dall’eventuale caduta
di un componente della cordata) sui diversi punti della sosta stessa.
Indipendentemente dal tipo di sosta che si andrà ad attrezzare, è indispensabile prevedere dei
moschettoni a ghiera per “agganciare” i vari punti di ancoraggio
(chiodi, fix, spit etc.). Il cordino, la fettuccia o lo spezzone di corda che
verrà usato per collegare gli ancoraggi è bene che passi per i moschettoni piuttosto che direttamente negli ancoraggi
stessi, per evitare lacerazioni o tagli del cordino sul punto di contatto con l’ancoraggio.
Nell’arrampicata su roccia,
i punti di ancoraggio naturali possono essere costituiti da spuntoni, clessidre, massi o sassi incastrati,
fusti d’albero, piante e radici. Nel vasto insieme di ancoraggi artificiali, annoveriamo invece i fittoni
resinati, i fix,
gli spit, i chiodi da roccia, i nut e i friend.
Il collegamento degli ancoraggi può avvenire grazie a cordini o fettucce, ma anche tramite catene
metalliche (già predisposte).
Per quanto riguarda il sistema di collegamento degli ancoraggi, esso deve essere eseguito in modo che il cordino (o
la fettuccia) garantisca un carico di rottura perlomeno pari rispetto a quello certificato dei moschettoni a ghiera.
Gli studi più recenti sulle soste suggeriscono (per quanto riguarda il collegamento degli ancoraggi) l’uso di
spezzoni di corda dinamici, in genere chiusi ad anello con un
nodo inglese doppio.
Per comodità d’uso e ingombro ridotto, è molto diffuso l’uso di cordini in
kevlar o dyneema, chiusi ad anello con un nodo inglese doppio. Si possono utilizzare anche anelli di
cordino in kevlar o fettucce in dyneema pre-confezionati.
Tipologia di sosta
Le soste si distinguono tra: “soste in parallelo” i vari punti di assicurazione
(chiodi, spit, ecc.) oppure “soste in serie”.
Le più usate sono le soste in parallelo, poichè il carico viene ripartito su più punti in maniera uniforme.
Sta di fatto che, nel caso di cedimento di uno degli ancoraggi, sui punti rimanenti (come pure sul cordino di
collegamento) si ha una sollecitazione “a strappo” molto forte. Tale sollecitazione non è presente - o lo è con
intensità certamente inferiore – nella sosta in serie.
Soste in parallelo: le varianti
Delle soste “in parallelo”, è possibile effettuare la seguente classificazione:
- Sosta mobile
- Sosta fissa
- Sosta semimobile
Va ricordato che:
- Nella realizzazione di una sosta è sempre opportuno utilizzare moschettoni a ghiera per il collegamento del
cordino o della fettuccia, ai punti di ancoraggio. Ciò per ovviare a possibili
aperture della leva del moschettone dovute, ad esempio, al ribaltamento della sosta. Lavorando a leva aperta, i moschettoni godono
di carichi di rottura molto bassi.
- Per realizzare la sosta è bene utilizzare un cordino, in kevlar o dyneema, chiuso con un
nodo inglese doppio o triplo.
Per la sosta si possono utilizzare anche anelli di fettuccia in dyneema: le fettucce in nylon, infatti,
risultano inadeguate a causa dell’effetto di “schiacciamento” sul moschettone posto sul vertice del
triangolo. Lo stesso effetto (di “schiacciamento” e potenziale rottura) lo si ha nel caso in cui la
fettuccia venga direttamente passata nei chiodi anziché nei moschettoni.
- Il primo di cordata deve autoassicurarsi a un punto di ancoraggio ancora prima di cominciare la
realizzazione della sosta.
La sosta mobile
La sosta mobile offre una serie di vantaggi, e di alcuni aspetti potenzialmente negativi.
Vantaggi:
- Suddivide il carico in modo più o meno uguale su tutti i punti di ancoraggio.
- Funziona bene qualunque sia la direzione del carico.
Svantaggi:
- In caso di caduta del primo di cordata, con un rinvio posizionato in parete, la sosta si ribalta
verso l'alto producendo una forte sollecitazione sull'ultimo rinvio.
- In caso di cedimento di uno dei due ancoraggi vi è una forte sollecitazione a strappo sugli
ancoraggi rimanti.
- In caso di rottura di un cordinoo tutta la sosta è compromesse.
La sosta fissa
Vantaggi:
- In caso di rottura di uno dei due rami di cordino la sosta non è interamente copromessa.
- In caso di cedimento di uno degli ancoraggi non ci saranno strappi e/o sollecitazioni alla
catena di assicurazione.
Svantaggi
- Non è multidirezionale.
- In caso di ribaltamento, lavorerà solo uno degli ancoraggi.
La sosta semimobile
Questo tipo di sosta è un compromesso tra le due precedenti. Viene realizzata su due punti di
ancoraggio realizzando un nodo su ciascuna delle coppie di rami provenienti dagli ancoraggi stessi.
Vantaggi:
- Consente una buona direzionalità di tenuta.
- Suddivide il carico su diversi punti di ancoraggio.
- Riduce l'abbassamento della sosta in caso di cedimento di unno dei due punti di ancoraggio.
- In caso di rottura di uno dei due rami di cordino, la tenuta rimane garantita.
Svantaggi
- In caso di ribaltamento lavora solo l'ancoraggio disposto più in basso se non opportunamente
controventata con un terzo ancoraggio.
- In caso di ribaltamento, con l'assicurazione classica, vi è una forte sollecitazione sull'ultimo
rinvio e un sensibile aumento della forza d'arresto.
La sosta mobile, sosta semimobile, sosta fissa su 3 punti
La sosta in serie
La principale caratteristica della sosta in serie è quella di
avere almeno due ancoraggi direttamente collegati tra loro, senza che vi sia nessuna ripartizione
delle forze, tra i punti stessi, in caso di sollecitazione sulla sosta.
Generalmente, gli ancoraggi vengono collegati tra loro con un cordino in trazione mentre l’assicuratore
è connesso a un ancoraggio e il freno è posizionato direttamente su un altro ancoraggio.
Il principio fondamentale su cui si basa la sosta in serie è quello per cui, in caso di rottura
accidentale dell’ancoraggio principale (quello dove opera il freno), l’ancoraggio seguente gli subentra
accollandosi tutta l’eventuale sollecitazione residua.
Vantaggi:
- La sosta in serie non presenta l’inconveniente del ribaltamento del vertice (si ribalta solo il
moschettone in cui opera il freno). Minore è la forza frenante, che produce minori sollecitazioni
della catena di assicurazione.
- E’ di esecuzione semplice, non richiede particolari attenzioni, anche perché il tensionamento
del cordino di collegamento non deve essere necessariamente accentuato.
- Permette di costruire velocemente una sosta anche in mancanza di cordini, utilizzando la sola
corda di cordata.
- Permette un’agevole gestione delle manovre di corda, poiché il freno si viene a trovare a
notevole distanza dal punto di autoassicurazione.
Svantaggi
- Il sistema non consente una ripartizione dei carichi sui vari punti, rendendo quindi meno sicura
la sosta. Ciò decade se gli ancoraggi si rivelano particolarmente affidabili (ad esempio i resinati).
ATTENZIONE:
le indicazioni contenute o riconducibili a questa pagina sono state sintetizzate ed hanno unicamente lo scopo di
fornire informazioni di base sulle tecniche sportive. Per un apprendimento pratico e completo delle tecniche e delle
manovre affidarsi ad un istruttore o corso per sviluppare una conoscenza più approfondita e consapevole.