Via Ferrata del Caldanello

Un percorso suggestivo nel cuore del Pollino

ATTENZIONE: la via Ferrata del Caldanello è attualmente CHIUSA. Si consiglia di informarsi sulle condizioni aggiornate prima di intraprendere il percorso.

Caratteristiche della via ferrata

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Per garantire la massima sicurezza e valorizzare appieno l’esperienza outdoor, si raccomanda vivamente di affidarsi a guide qualificate.

La Via Ferrata del Caldanello, conosciuta anche come Ferrata della Gravina, è uno degli itinerari attrezzati più affascinanti della Calabria. Situata nel suggestivo scenario del Parco Nazionale del Pollino, si sviluppa lungo la forra modellata dal torrente Caldanello, un ambiente selvaggio e spettacolare che rende l’escursione particolarmente emozionante.

Il percorso ha origine nei pressi di Cerchiara di Calabria e attraversa ambienti molto diversi tra loro: dalle rovine storiche ai tratti aerei sospesi sulle pareti della gola, fino alla suggestiva cascata che impreziosisce l’esperienza. La ferrata è classificata come “DIFFICILE”, con sezioni esposte e alcuni tratti dove il cavo corre senza pioli intermedi, rendendo la progressione più impegnativa e, in certi punti, anche “PERICOLOSA” per chi non possiede sufficiente esperienza.

Ideata alla fine degli anni ’80 da Michele Colloca e realizzata nel 1992 dalla ditta Drygos di Alessandria del Carretto, la ferrata è divisa in due tronconi che si sviluppano sulle pareti opposte della forra. Il tracciato è stato concepito per essere percorso dall’alto verso il basso, in modo da affrontare i tratti meno protetti in discesa, con il supporto della propria corda di sicurezza.

Esistono varianti e punti di accesso alternativi che permettono di adattare l’itinerario alle proprie capacità. L’ambiente incontaminato, la verticalità delle pareti e il fascino della gola rendono questa ferrata una delle esperienze outdoor più apprezzate dagli amanti dell’avventura nel Pollino.

Classificazione delle difficolta' delle vie ferrate

Come per l’arrampicata, anche per le vie ferrate si è reso necessario creare un criterio di valutazione del grado di difficoltà.
Alcune ferrate possone essere valutate pericolose non per le difficoltà tecniche ma per pericoli oggettivi, quali la caduta di pietre o la frequente presenza di neve e ghiaccio. Il problema “pericolo” viene però segnalato nelle varie relazioni degli itinerari e non influisce nella valutazione del grado di difficoltà della via ferrata.

II Club Alpino Italiano - CAI, ha adottato parametri ancora differenziati, con l'adozione di una scala di difficoltà suddivisa in 5 gradi, proposti da Schnürer, che per le Dolomiti ha usato questi parametri: (I,II,III,IV,V) come per l'alpinismo ma essendo la via ferrata una progressione artificiale (A "ZERO") ovviamente non è rapportata alla difficoltà della parete ma a quella creata dalla progressione artificiale del cavo.

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