Porte angioine e porte aragonesi, Belvedere

Le quattro aperture della cinta muraria di Belvedere Marittimo

Belvedere Marittimo era cinta di mura già nel periodo dei Normanni e comunque sicuramente sotto gli Angioini. Le mura avevano quattro aperture dette «porte».
Il centro storico rappresenta una meta importante per far comprendere gli usi ed i costumi del popolo belvederese attraverso dieci secoli di storia. Di particolare bellezza e degne di tutela sono le quattro porte angioine le cui aperture sono ancora visibili.

Le porte angione

La Porta di Mare permetteva invece l'uscita per accedere in località Marina e costituiva l'avamposto per l'avvistamento dei pericoli provenienti dal mare.
Nella contrada "Porta di mare" esistono ancora i resti di mura che cingevano la città ed i delle colonne in pietra che sostenevano i locali del corpo di guardia nonché la buca scavata nella roccia che serviva per la bollitura dell'olio in caso di difesa. Dalla "Porta di Mare" si domina tutta la costa del Golfo di Policastro.
L'altra apertura era la "Porta degli Orti" che dava accesso ad alcune campagne e costituiva l'ingresso principale per chi era dedito alle attività rurali. Nei pressi della "Porta degli Orti" si notano ancora oggi costruzioni con torrette e piccole finestre tipiche delle attività militari di un tempo. Nel momento in cui era molto sviluppata la vita economica, grazie al commercio verso Napoli, andava concludendosi la signoria dei Sangineto, fedeli agli Angioini. A Filippo di Sangineto subentro' Filippo II° (1352 1387) successivamente Francesco Sangineto e poi Giovanni Sangineto fino al 1380.

Le porte aragonesi

Con l'arrivo degli Aragonesi furono aperte le altre due porte, Porta del Fosso o del Principe e Porta della Piazza, sviluppandosi quella parte di territorio che dava accesso al castello.
La Porta del Fosso rappresentava la via d'accesso alla casa del Principe. Tra questa porta ed il castello c'era un fossato ed un ponte levatoio con un muro di cinta ancora visibile.
La "Porta della Piazza" immetteva fuori le mura ed era la maggiore.
«Fuori la Porta» è la frase che ancora oggi si sente dire per indicare il luogo dove si è solito ritrovarsi. Il portone di legno di quercia nel 1830 esisteva ancora ed in seguito fu tolto per meglio allargare l'ingresso alla zona medioevale.

Entrando dalla "Porta della Piazza" nella zona medioevale è ancora visibile uno dei sedili in pietra,sede dell'antico Parlamento belvederese. Sul sedile fu posta una lapide il 13 ottobre 1927 in occasione della celebrazione del settimo centenario della morte di san Daniele in Ceuta, unitamente ad altri sei frati compagni di martirio.
La porta introduceva anche nella zona del mercato medioevale e delle antiche botteghe artigiane, fino alla piazzetta antistante la Chiesa della Madonna del Rosario.

Testo da BELVEDERE MARITTIMO, di E. Rogati, Editur Calabria e visitrivieradeicedri.it

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