Sito Archeologico Casalini della Porta Serra – Alla Scoperta di Artemisia

Immerso nel paesaggio storico della Calabria, il sito archeologico di Casalini della Porta Serra custodisce i resti della leggendaria città di Artemisia, un antico insediamento risalente al Neolitico medio e recente.

Uno dei ritrovamenti più significativi è una capanna protostorica, databile tra il Neolitico recente e il Bronzo antico, che rappresenta una chiara testimonianza della presenza umana in quest’area da millenni.

Tra il 2001 e il 2003, gli scavi archeologici hanno rivelato una straordinaria continuità insediativa che va dal Neolitico fino all’Età del Ferro. Durante il VI-VII secolo d.C., il sito fu fortificato con la costruzione della prima cinta muraria del Castrum, mentre nel X-XI secolo a.C. venne potenziata l’Acropoli.

Particolarmente rilevante è il rinvenimento di ceramiche micenee del XIII secolo a.C., mescolate con frammenti di ceramiche enotrie databili all’XI e X secolo a.C., prova concreta dei contatti commerciali e culturali con le civiltà del Mediterraneo antico.

Luoghi di Culto e Ritrovamenti di Età Greca

Oltre ai resti della città, il sito ha restituito importanti testimonianze di luoghi di culto di epoca greca. Gli scavi effettuati nella stratigrafia del castello della Rocca hanno portato alla luce vasetti votivi risalenti al VI-V secolo a.C., a conferma dell’esistenza di un’area sacra attiva fino al IV secolo a.C.

Foto ©Pollinofantastico: blog - instagram - Canale YouTube

Un altro ritrovamento straordinario è avvenuto sotto la sacrestia della Chiesa del Carmine, dove è stato identificato un antico luogo di culto greco-arcaico. Qui sono emerse fosse votive contenenti statuette femminili in terracotta e oggetti miniaturistici, chiara testimonianza della pratica di riti religiosi dedicati a divinità femminili del periodo arcaico.

L’Ascia Votiva di Kyniskos: Un Reperto Unico nel Suo Genere

Scure-Martello di Kyniskos ©it.wikipedia.org

Foto 1 dal web ©it.wikipedia.org

Tra i manufatti più enigmatici legati alla storia della regione, spicca la celebre Ascia Votiva di Kyniskos, ritrovata nel 1846 nei pressi del Santuario della Madonna del Pettoruto di San Sosti. Questo straordinario reperto, con una forma particolare che combina ascia e martello, è considerato unico per la sua epigrafe in dialetto dorico con alfabeto acheo, il primo e unico documento conosciuto di questo tipo.

L’iscrizione sull’ascia recita:
"Sono sacra a Giunone, la quale si venera nella pianura; Tinisco mi ha dedicata secondo il rito nella decima delle lane."
Oppure, secondo un’altra interpretazione della studiosa Margherita Guarducci:
"Sono sacro di Hera quella in pianura, Kyniskos mi dedicò, l'ortamos, come decima dei suoi prodotti."

L'epigrafe sembra attribuire la dedica a Kyniskos, un pugile della città greca di Mantinea, vincitore ai Giochi Olimpici nel VI secolo a.C.
Dopo il suo ritrovamento, l'ascia venne acquistata dal collezionista romano Alessandro Castellani tra il 1857 e il 1860, per poi essere trasferita nel British Museum di Londra, dove è ancora oggi esposta. Nel 2008, il Parco del Pollino e il Comune di San Sosti hanno avanzato una richiesta ufficiale per il ritorno dell’opera in Italia.

Casalini della Porta Serra: Un Tesoro Archeologico da Scoprire

Il sito archeologico di Casalini della Porta Serra è una delle più affascinanti testimonianze della storia antica nel Parco del Pollino. Dall’Età del Bronzo ai Greci, fino all’epoca medievale, questo luogo racchiude millenni di storia e misteri ancora da svelare. Un patrimonio culturale di inestimabile valore, che merita di essere visitato e valorizzato.

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