Trekking a Serra delle Ciavole: l’anima selvaggia del Pollino

Un viaggio nel cuore del Parco Nazionale del Pollino

Esperienza autentica tra le meraviglie naturali del Parco Nazionale del Pollino. L’escursione verso Serra delle Ciavole*, una delle cime più affascinanti del massiccio, parte da un angolo tranquillo e suggestivo: la Masseria Francomano, ai piedi del rifugio Cai di Colle Marcione (1237 m). Qui inizia un cammino che è molto più di una semplice passeggiata: è un'immersione nella bellezza incontaminata, nel silenzio e nella maestosità della natura.

ATTENZIONE: Le descrizioni degli itinerari presenti sul sito isentieridelpollino.it sono fornite a scopo informativo. L'autore e i gestori del sito declinano ogni responsabilità per eventuali incidenti, smarrimenti o danni derivanti da un utilizzo autonomo delle informazioni riportate.
Per garantire la massima sicurezza e valorizzare appieno l’esperienza escursionistica, si raccomanda vivamente di affidarsi a guide escursionistiche qualificate.

Caratteristiche del sentiero

Il bosco La Fagosa: tra luce, silenzi e meraviglia

Appena messo piede sul sentiero, ci si ritrova subito nel cuore del bosco La Fagosa, un regno di faggi secolari che si innalzano come colonne di una cattedrale verde. I raggi del sole danzano tra i rami creando giochi di luce spettacolari. L’atmosfera è ovattata, quasi magica, e ogni passo invita alla calma e alla contemplazione.

La Fontana del Principe: ristoro tra natura e memoria

Lungo il percorso, una sosta alla Fontana del Principe regala un momento di freschezza e raccoglimento. Le sue acque limpide e gelide sgorgano in un luogo carico di storia e leggenda. Una breve pausa qui permette di ascoltare il battito della montagna e ricaricare le energie per il cammino.

Il Fosso del Vascello e il Piano di Fossa: un paesaggio che sembra uscito da una fiaba

Proseguendo lungo il sentiero, il paesaggio cambia volto e diventa quasi magico. Un piccolo ruscello, limpido e vivace, accompagna il cammino tra radure verdi e guadi silenziosi, disegnando un percorso che sembra appartenere a un altro tempo. Il Fosso del Vascello appare all’improvviso, nascosto tra la vegetazione rigogliosa: le sue sorgenti nascoste, il mormorio dell’acqua e i riflessi della luce sui muschi creano un’atmosfera da fiaba, capace di incantare anche l’escursionista più esperto.

Poco più avanti si apre il Piano di Fossa, un vasto altopiano che sorprende per la sua bellezza essenziale. Qui il silenzio è totale, profondo, quasi sacro. Il verde brillante dell’erba si fonde con l’azzurro intenso del cielo, regalando uno spettacolo naturale che invita alla contemplazione e alla quiete interiore. È il tipo di luogo che resta nella memoria, come un’immagine serena da richiamare nei giorni di rumore.

Pini loricati e Sorgente di Acquafredda: simboli eterni della montagna

Avanzando verso le quote più alte, il paesaggio si fa più aperto e selvaggio. Si raggiunge il suggestivo Piano di Acquafredda, dove appaiono i pini loricati, i veri protagonisti del Pollino. Le loro forme scultoree, scolpite dal vento e dal tempo, sembrano sentinelle antiche poste a difesa della montagna. Camminare tra questi giganti vegetali è come entrare in un mondo senza tempo, dove ogni albero racconta una storia di resistenza e bellezza.

Vicino a queste presenze maestose, sgorga la Sorgente di Acquafredda, discreta e preziosa. Le sue acque fresche offrono una sosta ristoratrice, anche se la portata non è sempre abbondante. È un piccolo dono della natura, che arriva nel momento giusto a rinvigorire corpo e spirito.

La vetta di Serra delle Ciavole: dove la terra tocca il cielo

L’ultimo tratto del sentiero si fa più ripido e il bosco si dirada, lasciando spazio alla vastità. Dopo l’ultimo sforzo, si raggiunge la cima della Serra delle Ciavole, a oltre 2000 metri d’altezza. Qui la montagna si rivela in tutta la sua grandezza: vallate verdi, creste frastagliate e orizzonti infiniti si aprono allo sguardo, come se il mondo si estendesse all’improvviso sotto i propri piedi.

È un momento intenso, in cui ci si sente piccoli ma profondamente connessi alla natura. Il silenzio, il vento, la luce… tutto invita alla riflessione e all’ascolto. Raggiungere questa vetta non è solo una conquista fisica, ma un viaggio dentro se stessi, un abbraccio autentico con l’anima più profonda e incontaminata della montagna.

Consigli per un'escursione sicura e responsabile

Per un’escursione sicura, pianifica con cura l’itinerario, controlla il meteo e scegli percorsi adatti alla tua esperienza. Durante il periodo invernale e in presenza di neve consulta Meteomont - Bollettino Neve e Valanghe. Indossa scarponi da trekking, vesti a strati e porta uno zaino leggero con acqua, snack, torcia e kit di primo soccorso. Segui i sentieri segnalati, comunica il tuo piano a qualcuno e rispetta sempre i tuoi limiti.
Scopri di più nella guida del CAI: Vivere la Montagna e consulta la checklist per lo zaino da escursionismo per non dimenticare nulla.

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Classificazione delle difficolta' escursionistiche

Per scegliere l’itinerario più adatto, è fondamentale informarsi con attenzione. Si consiglia di consultare guide escursionistiche affidabili o il Club Alpino Italiano - CAI, che forniscono dettagli utili sui percorsi e sul loro livello di difficoltà.
La classificazione dei sentieri si basa su sigle standard: T, E, EE, EEA ed EAI. Ognuna indica specifiche caratteristiche del tracciato, le competenze richieste e il grado di preparazione fisica necessario. Tieni presente che, soprattutto in ambiente montano, le condizioni possono cambiare rapidamente: queste classificazioni rappresentano quindi un riferimento indicativo, utile ma non esaustivo.

Escursioni nel Parco Nazionale del Pollino

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