Fortificazioni San Donato di Ninea

Visibili parte del castello, resti delle mura di recinzione e di una torre di osservazione

Denominato Ninea, presumibilmente in onore di Ninevo, capo dei colonizzatori enotri che si stabilirono in questi luoghi, attratti dalla ricchezza mineraria del sottosuolo, assunse l'attuale nome dopo l'anno 1000 d.C.. Ninea sorse molto più a valle rispetto all'ubicazione attuale, ma durante le invasioni Saracene, gli abitanti cercarono una nuova sede per il Paese più facile da difendere.
Lo trovarono nel luogo la "Terra": una altura che permetteva un facile avvistamento di eventuali nemici, per di più protetta alle spalle dai monti.

Questa zona venne chiamata "Motta" che significa rupe staccata da un monte: deriva da smotta, che vuol dire terreno franoso. Generalmente su questi luoghi di difficile accesso venivano erette torri di osservazione e costruiti castelli fortificati; da qui una nuova accezione della parola "Motta": altura fortificata. San Donato non fece eccezione a questo uso: è presente ancora, in ottime condizioni, una parte del castello (adibito ad abitazione privata), sono visibili i resti delle mura di recinzione e di una torre di osservazione (non in ottimo stato di conservazione).

Col passare del tempo la "Terra" si estese verso il "Casale" e, con l'attenuarsi del pericolo di invasioni, leggermente più sotto nelle zone del "Giardino" e di "San Cristofaro". La zona di San Cristofaro un tempo pianeggiante, in seguito ad abbondanti piogge e all'erosione del terreno provocata anche dal torrente che vi scorre, presenta un burrone, Vallone di San Donato, che si estende per tutto il territorio.

L'alluvione del 1840 ingigantì il problema, tanto da indurre quasi tutti gli abitanti ad abbandonare il paese: si creò una grossa voragine che risucchiò anche alcune case (come testimoniano i resti dei muri di alcune case che precipitarono nel burrone).
In epoca medievale San Donato fu infeudato a più Casati: a Filippo Bretòn, a Gerardo d'Arena, nel 1310 a Filippo Tardo da Pistoia.
In seguito entrò a far parte del vasto Stato del principe di Bisignano Sanseverino, che ne seguì la sorte per lungo tempo.

Testo tratto da: rete.comuni-italiani.it/wiki/San_Donato_di_Ninea/Storia

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