Grotta di Torre Nave a Tortora | Parco Pollino

Antica torre di avvistamento

Di particolare rilevanza storica, culturale ed archeologica è la Grotta di Torre Nave, nel borgo di Tortora. Si tratta di un sito di grande interesse, anche se poco conosciuto, posto ai piedi della falesia verticale di origine calcarea che prende il nome dalla torre Nave, torre di avvistamento risalente al XVI secolo.

L'ingresso alla caverna, che si trova sul lato sinistro della falesia, è poco individuabile dalla strada poiché nascosto da uno spuntone che chiude la base semicircolare della parete rocciosa.
Al momento della scoperta la grotta era quasi totalmente bloccata da un riempimento interno, successivamente rimosso per permettere l'indagine archeologica. All'interno sono presenti stalattiti e stalagmiti, indicazione di un'intensa umidità da infiltrazione.

La scoperta della presenza di un deposito d'interesse paleontologico all'interno della grotta di Torre Nave fu fatta nel 1967 al Prof. Luigi Cardini che, ai tempi, era a capo degli scavi dell'Istituto di Paleontologia Umana presso la Grotta della Madonna di Praia a Mare. In quello stesso anno furono fatte perlustrazioni che portarono al identificazione di un deposito musteriano* di particolare importanza.
Una rapida campagna di scavo fu effettuata nel 1968, nella parte interna della grotta. I sondaggi stratigrafici misero in evidenza la presenza di una ventina di livelli. La grotta di Torre Nave è particolarmente interessante perché, per la prima volta, in Calabria, diversi livelli del medio e alto paleolitico sono stati trovati in un contesto stratigrafico.
Attualmente, la Grotta di Torre Nave, luogo di importantissime testimonianze di insediamenti preistorici ed individuata come zona archeologica, è allo stato di abbandono ed esposta al saccheggio di scavi abusivi.

Paleolitico Medio

Il livello 11 ha riportato alla luce un paleosuolo** con ossa e carboni. I successivi livelli, in particolare il livello 13, hanno ridato reperti dell'industria musteriana: strumenti litici come raschiatoi, i più antichi realizzati con la tecnica levallois, e, incavi, grattatoi, bulini, punteruoli, coltelli, lame. I reperti dei livelli inferiori furono realizzati in calcare.

Soprattutto nel livello 13 sono stati rinvenuti resti animali appartenenti, in prevalenza, a cervi e ad altre specie tipicamente appartenenti a zone molto fredde. Rinvenuti anche frammenti di ossa umane riconducibili al paleolitico medio.
Questi ritrovamenti archeologici testimoniano i diversi mutamenti climatici e ambientali relativi al periodo del Paleolitico Inferiore. L'area subì un sollevamento dovuto ad un bradisismo*** che ancora oggi interessa la Calabria. Da questo fenomeno ne derivò un'escavazione delle valli fluviali che portò verso il mare grandi quantità di materiale che formò un primo riempimento del golfo con conseguente creazione di una striscia di pianura.

Dall'osservazione del fondo marino, si nota una sola piattaforma che, a poca distanza dalla riva, strapiomba verso il fondo con una ripida scarpata. Da ciò si può dedurre che il deposito di materiale che va a formare la piana della Marina di Tortora sia, geologicamente, abbastanza recente.
La grotta si trovava, con molta probabilità, in una posizione più alta rispetto alla piana e ciò la rendeva, sicuramente, più difendibile da attacchi nemici e quindi posto ideale come abitazione per molti millenni.
Ospitava l'homo di Neanderthal, vissuto nel periodo 40.000-30.000 anni a.C., durante la prima fase dell'era glaciale Wûrm, che praticava riti magici, l'inumazione, aveva una qualche idea dell'aldilà e della vita dopo la morte, venerava e temeva divinità di tipo tellurico e di tipo uranico.

Paleolitico Superiore

Al Paleolitico superiore risalgono i reperti degli strati più superficiali della grotta di Torre Nave, cioè dei livelli 7, 8, 9 (bulini e grattatoi).
Il questa fase la grotta di Torre Nave fu abitata dall'homo sapiens sapiens (tipo Cro-Magnon), vissuto nella seconda fase dell'era glaciale Wûrm.
Il Cro-Magnon si cibava di frutta, bacche, semi presenti nei boschi del territorio e molluschi terrestri (Limax Ligata, testimoniata nelle stesso periodo dai ritrovamenti nella Grotta della Madonna a Praia a Mare); andava a caccia (cervidi e capridi) e a pesca (Salmo Trutta testimoniata nelle stesso periodo dai ritrovamenti nella Grotta della Madonna), anche se a Torre Nave non si trovano evidenze archeologiche di lische di pesce.
Vestiva abiti di pelle conciata, praticava riti magici e l'inumazione come il Neanderthal, aveva una qualche idea dell'aldilà e della vita dopo la morte.

Note (da wikipedia)

* Il musteriano è un periodo in cui venivano usati attrezzi prevalentemente di selce, associato principalmente con l'Homo n eanderthalensis e risalente al Paleolitico medio, la parte centrale del Paleolitico.
** Un paleosuolo (dal greco palaios, antico e dal latino solum, suolo) è una particolare tipologia di suoli contraddistinti da processi evolutivi sviluppatisi su tempi molto lunghi, che porta questi suoli a manifestare caratteristiche che mal si conciliano con le condizioni ambientali attuali.
*** Il bradisismo (dal greco βραδύς bradýs, "lento" e σεισμός seismós, "scossa") è un fenomeno legato al vulcanismo consistente in un periodico abbassamento (bradisismo positivo) o innalzamento (bradisismo negativo) del livello del suolo, relativamente lento sulla scala dei tempi umani (normalmente è nell'ordine di 1 cm per anno) ma molto veloce rispetto ai tempi geologici. Non è avvertibile in se stesso, ma riconoscibile visivamente lungo la riva del mare, mostrando la progressiva emersione o sommersione di edifici, coste, territori.

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