Attrezzature e materiali da alpinismo - corda alpinismo
La corda è l'elemento più importante per la sicurezza di chi arrampica.
La corda da alpinismo è formata da un intreccio di filamenti in nylon, che
formano gli stoppini. Più stoppini attorcigliati tra loro formano i trefoli.
I trefoli, intrecciati e attorcigliati tra loro formano
l'anima della corda. L’anima è la parte interna della corda; all'esterno, la
corda è completata da un ulteriore strato di stoppini intrecciati e di solito colorati, che costituiscono la
calza.
Anima e calza sono le due parti basilari di una corda da alpinismo. L'anima garantisce le funzionalità
dinamiche, di assorbimento dell'energia di caduta e di resistenza alla rottura. La calza ha soprattutto
una funzione protettiva, anti usura e anti taglio ma, contribuisce anche, per il 30%, alle caratteristiche
di resistenza alla rottura di una corda.
Tutte le corde devono essere provviste di certificazione CE e UIAA, e di indicazione della lunghezza,
dello spessore, del tipo di corda e delle sue caratteristiche dinamiche.
Le corde si distinguono principalmente tra corde dinamiche,
corde statiche o semistatiche.
Corde dinamiche
Le corde per alpinismo e arrampicata sono pensate per trattenere ed attutire le cadute. Le corde
sono dette dinamiche poiché, essendo elastiche, se sottoposte a carichi si allungano assicurando
un’elevata resistenza alla rottura e permettendo una graduale decelerazione. In alpinismo ed
arrampicata/freeclimbing le corde da utilizzare per assicurazione e progressione devono essere
obbligatoriamente dinamiche.
Le corde dinamiche si distinguono per tipologia, diametro,
lunghezza, e per altri dati specifici (forza d'arresto, numero di cadute max, etc.) che ne caratterizzano
la qualità. Le corde, come tutto il resto dell'attrezzatura da alpinismo, devono essere costruite
rispettando criteri di certificazione molto severi, poichè le corde sono classificate come dispositivi di
protezione individuale (DPI, in inglese indicato come PPE), coinvolti in utilizzi in sport ad
alta pericolosità. Progettazione e produzione delle corde sono consentite alle sole aziende il cui sistema
di qualità è certificato secondo le norme ISO.9000. La corda dinamica deve resistere ai forti carichi a
cui verrebbe sottoposta in caso di caduta di un alpinista. Tra gli aspetti fondamentali: il fattore
di caduta e la forza d'arresto.
Fattore di caduta
Uno dei fattori fondamentali da considerare nel valutare l'azione di una corda dinamica è il
fattore di caduta. Il fattore di caduta è il rapporto tra metri di
caduta e metri di corda che ammortizzano la caduta. In alpinismo questo valore puo' variare da 0 a 2. Più
il fattore di caduta è alto (prossimo o uguale a 2), più la caduta è dura e la forza scaturita è alta.
Il fattore di caduta dipende, in particolare, dalla presenza di punti di assicurazione/rinvii posizionati
durante una scalata. Le regole stabilite dagli organismi di certificazione per attrezzatura da alpinismo
dicono che le corde nuove devono resistere a forze scaturite da cadute con fattore di caduta prossimo a
2 per almeno le prime 5 cadute.
Forza d'arresto
L'energia che si sprigiona da una caduta è dovuta alla forza di gravità terrestre, che attira ogni
oggetto o corpo con una forza proporzionale alla massa del corpo. Durante una caduta nel vuoto, prima
che la corda o altri attrezzi entrino in azione per arrestare la caduta, un corpo accelera con
un'accelerazione che sul nostro pianeta possiamo considerare costante, detta 'g', che vale
g = 9,8062 m/sec2.
Tale accelerazione fa raggiungere elevate velocità in breve tempo. Nelle cordate alpinistiche, quando
la corda entra in tensione a seguito di una caduta, l'azione che deve svolgere è quella di decelerazione
per portare la velocità del caduto dal valore massimo raggiunto a situazione di fermo (velocità a zero).
E' questa decelerazione, moltiplicata per la massa dell'alpinista, a determinare la forza di tenuta che
la corda deve garantire (senza rompersi). Le corde da alpinismo sono elastiche, questo consente di
applicare una decelerazione progressiva e generare forze minori che poi si riversano sul resto
dell'attrezzatura (moschettoni, imbragature) e sul corpo dell'alpinista.
Tipologie di corde dinamiche
Le corde dinamiche da alpinismo si distinguono in tre tipologie:
- corda intera (o singola), indicata solitamente con
il simbolo (1)
- mezza corda (o corda doppia) , indicata solitamente con
il simbolo (1/2)
- corda gemella (o gemellare), indicata solitamente con il
simbolo (00)
Corda intera
La corda intera (o singola) è progettata e certificata per essere
usata singolarmente. Le corde intere devono superare dei test che garantiscono che ogni singola corda è
in grado di trattenere le cadute più pericolose e che, tramite il proprio allungamento, garantiscano una
decelerazione che eviti alte sollecitazioni al resto dell'attrezzatura.
La corda intera, con un diametro maggiore rispetto alla mezza corda ed alla corda gemella,
è utilizzata soprattutto per l'arrampicata sportiva, per scalate di tiri difficili o di vie corte e
dove non è prevista la discesa in corda doppia.
Mezza corda
La mezza corda (o corda doppia) è una corda dinamica da alpinismo
certificata e progettata per essere utilizzata insieme ad un'altra mezza-corda. Una cordata alpinistica
deve servirsi di due 'mezze corde' dello stesso diametro; il primo di cordata dovrà legarsi ad entrambe
le corde e durante la progressione si assicurerà facendo passare vicendevolmente una delle due corde
nei punti di assicurazione/rinvii.
Una mezza corda ha solitamente un diametro ed un peso inferiori ad una corda intera. L'utilizzo di
due mezze corde consente di realizzare discese in corda doppia lungo le vie di salita e nel recupero
di due secondi di cordata (per progressione di cordate composta da almeno tre componenti). Le mezze corde
sono, inoltre, molto utilizzate per alpinismo classico e superamento di ghiacciai.
Corde statiche/semistatiche
Le corde statiche o semistatiche sono corde non elastiche ed
allungabili come le corde dinamiche. Vengono utilizzate per risalita di corda, lunghe discese e
assicurazione statica per lavori in quota. In base alle normative vigenti queste corde devono rispettare
le regole della certificazione CE EN 1891: corde tessili a basso coefficiente di allungamento con guaina,
per accessi mediante corda, compresi tutti i tipi di posizionamento sul lavoro e di trattenuta, per il
salvataggio e in speleologia.
Seconda la normativa EN1891 le corde semistatiche si distinguono
in due tipi:
- Tipo A: Corde che possono essere utilizzate in speleologia, per il soccorso e per lavori in quota.
- Tipo B: Corda con un livello di prestazione inferiore al tipo A. Per il suo utilizzo viene richiesta
una maggiore attenzione alla protezione contro effetti che possono causare abrasione, tagli e per
ridurre le possibilità di caduta.
Di seguito le regole della certificazione CE EN 1891 che caratterizzano le corde semistatiche:
- Resistenza statica. E’ la forza per effetto della quale la corda
si rompe quando è sottoposta ad una trazione lenta. Le corde di tipo A devono resistere ad almeno
2.200 daN(kg), quelle di tipo B ad almeno 1.800 daN(kg).
- Resistenza statica con nodo a otto. La corda che termina con
un nodo a otto deve resistere per 3 minuti ad un carico di 1.500 daN(kg) se si tratta di una corda di
tipo A e ad un carico di 1.200 daN(kg) per una corda di tipo B.
- Resistenza statica con terminazioni. La corda che termina
con una terminazione cucita deve resistere per 3 minuti ad un carico di 1.500 daN(kg) se si tratta di
una corda di tipo A, e ad un carico di 1.200 daN(kg) se si tratta di una corda di tipo B.
- Allungamento statico. È l'allungamento che subisce la corda
tra un carico di 50 kg ed un carico di 150 kg. Per una corda semistatica non deve superare il 5 %.
- Accorciamento in acqua. È la percentuale di accorciamento
della corda durante un’immersione in acqua per 24 ore prima del suo primo utilizzo.
- Numero di cadute. È il numero di cadute (fattore 1) minimo
che riesce a sopportare una corda prima di rompersi. Il numero di cadute è determinato grazie ad un
dispositivo che riproduce una caduta di fattore 1 e con le terminazioni della corda realizzate con nodi
a otto. La corda deve sostenere le cadute ad intervalli di 3 minuti e resistere a 5 cadute in successione,
con una massa di 100 kg per le corde di tipo A e di 80 kg per le corde di tipo B.
- Forza di arresto. E’ la forza ottenuta al momento di una
caduta di fattore 0,3 con una massa di 100 kg per le corde di tipo A e di 80 kg per le corde di tipo B.
La durata di una corda
La durata di una corda dipende dalla maniera in cui viene
utilizzata e da altre variabili che ne diminuiscono le caratteristiche originarie: le sollecitazioni
meccaniche, gli sfregamenti, i raggi UV e l'umidità. Di seguito le linee guida per valutare la durata
di una corda:
- Durata di 1 anno se la corda viene usata giornalmente ed in maniera intensiva.
- Durata di 2 anni se la corda viene usata settimanalmente ed in maniera intensiva.
- Durata di 3 anni con utilizzo stagionale quotidiano e con una media intensità.
- Durata di 5 anni con utilizzo stagionale settimanale e con una media intensità.
- Durata di 7 anni con un utilizzo durante l'anno di media intensità.
- Durata di 10 anni se la corda viene usata saltuariamente e con una scarsa intensità.
Una corda deve essere subito sostituita:
- In caso di caduta di fattore prossimo a 2.
- Se, dopo essere stata esaminata, risulta l'anima danneggiata.
- Se la calza sembra molto usurata.
- Se è stata a contatto con sostanze chimiche pericolose.
- Se si è in dubbio sulla sua sicurezza.
Cura e manutenzione
È un'ottima abitudine esaminare, in maniera frequente, la corda in tutta la sua lunghezza, in modo da
accorgersi di lacerazioni alla camicia o di irregolarità che segnalano danni all'anima.