Castello di Episcopia

Fortificazione difensiva eretta dai bizantini

Il Castello di Epicopia, come descritto da Oreste Geremia, Patriarca di Gerusalemme, era stato eretto dai Bizantini e faceva parte di una serie di fortificazioni difensive a presidio della Valle del Sinni, antica linea di confine tra la Basilicata e la Calabria.

Chiamato “Castellion”, era una costruzione che sorgeva su uno sperone roccioso, per poter controllare visivamente, fino ad una quindicina di chilometri, la Valle del Sinni, e per assicurare la protezione dalle mire dei Principi Longobardi e dalle minaccie degli arabi, già arrivati a valle fino a Tursi e nella vicina Valle del Raganello fino al versante nord del monte Alpi dove avevano fondato Castelsaraceno.

Il castellion bizantino era munito di fortificazioni con altissimi bastioni ed una torre: i bastioni si innalzavano per oltre dieci metri, la difesa era assicurata da una serie di feritoie poste a protezione dell'accesso mentre la funzione di avvistamento e comunicazione tra la postazione di Episcopia e quella di Castrum Rubei, a valle, e quella di Acermons, a monte, era svolta dalle guardie insediate sulla torre.

I Normanni si insediarono nella Valle del Sinni nel 1057 successivamente ad una concessione fatta dal Conte di Puglia, Roberto il Guiscardo, al Barone Verelando Clermont, capostipite della dinastia dei Conti di Chiaromonte.

Così come in tutte le altre terre sottomesse, anche ad Episcopia i Normanni inserirono i funzionari bizantini nei loro ceti dando loro incarichi di Vice Comites, cambiarono il rito religioso bloccando l’accrescimento dei monaci di rito italo-greco e si insediarono nella roccaforte avviando i lavori per ampliarla e renderla inespugnabile secondo le concezioni architettoniche e funzionali proprie del tempo.

Testo tratto da fondoambiente.it

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