Escursioni nel Parco Nazionale del Pollino
Scopri alcuni dei sentieri e degli itinerari di escursionismo del Parco Nazionale del Pollino!
La corda da alpinismo è formata da un intreccio di filamenti in nylon, che formano gli stoppini. Più stoppini attorcigliati tra loro formano i trefoli. I trefoli, intrecciati e attorcigliati tra loro formano l'anima della corda. L’anima è la parte interna della corda; all'esterno, la corda è completata da un ulteriore strato di stoppini intrecciati e di solito colorati, che costituiscono la calza.
Anima e calza sono le due parti basilari di una corda da alpinismo. L'anima garantisce le funzionalità dinamiche, di assorbimento dell'energia di caduta e di resistenza alla rottura. La calza ha soprattutto una funzione protettiva, anti usura e anti taglio ma, contribuisce anche, per il 30%, alle caratteristiche di resistenza alla rottura di una corda.
Tutte le corde devono essere provviste di certificazione CE e UIAA, e di indicazione della lunghezza, dello spessore, del tipo di corda e delle sue caratteristiche dinamiche.
Le corde si distinguono principalmente tra corde dinamiche, corde statiche o semistatiche.
Le corde per alpinismo e arrampicata sono pensate per trattenere ed attutire le cadute. Le corde sono dette dinamiche poiché, essendo elastiche, se sottoposte a carichi si allungano assicurando un’elevata resistenza alla rottura e permettendo una graduale decelerazione. In alpinismo ed arrampicata/freeclimbing le corde da utilizzare per assicurazione e progressione devono essere obbligatoriamente dinamiche.
Le corde dinamiche si distinguono per tipologia, diametro, lunghezza, e per altri dati specifici (forza d'arresto, numero di cadute max, etc.) che ne caratterizzano la qualità. Le corde, come tutto il resto dell'attrezzatura da alpinismo, devono essere costruite rispettando criteri di certificazione molto severi, poichè le corde sono classificate come dispositivi di protezione individuale (DPI, in inglese indicato come PPE), coinvolti in utilizzi in sport ad alta pericolosità. Progettazione e produzione delle corde sono consentite alle sole aziende il cui sistema di qualità è certificato secondo le norme ISO.9000. La corda dinamica deve resistere ai forti carichi a cui verrebbe sottoposta in caso di caduta di un alpinista. Tra gli aspetti fondamentali: il fattore di caduta e la forza d'arresto.
Uno dei fattori fondamentali da considerare nel valutare l'azione di una corda dinamica è il fattore di caduta. Il fattore di caduta è il rapporto tra metri di caduta e metri di corda che ammortizzano la caduta. In alpinismo questo valore puo' variare da 0 a 2. Più il fattore di caduta è alto (prossimo o uguale a 2), più la caduta è dura e la forza scaturita è alta. Il fattore di caduta dipende, in particolare, dalla presenza di punti di assicurazione/rinvii posizionati durante una scalata. Le regole stabilite dagli organismi di certificazione per attrezzatura da alpinismo dicono che le corde nuove devono resistere a forze scaturite da cadute con fattore di caduta prossimo a 2 per almeno le prime 5 cadute.
L'energia che si sprigiona da una caduta è dovuta alla forza di gravità terrestre, che attira ogni oggetto o corpo con una forza proporzionale alla massa del corpo. Durante una caduta nel vuoto, prima che la corda o altri attrezzi entrino in azione per arrestare la caduta, un corpo accelera con un'accelerazione che sul nostro pianeta possiamo considerare costante, detta 'g', che vale g = 9,8062 m/sec2.
Tale accelerazione fa raggiungere elevate velocità in breve tempo. Nelle cordate alpinistiche, quando la corda entra in tensione a seguito di una caduta, l'azione che deve svolgere è quella di decelerazione per portare la velocità del caduto dal valore massimo raggiunto a situazione di fermo (velocità a zero). E' questa decelerazione, moltiplicata per la massa dell'alpinista, a determinare la forza di tenuta che la corda deve garantire (senza rompersi). Le corde da alpinismo sono elastiche, questo consente di applicare una decelerazione progressiva e generare forze minori che poi si riversano sul resto dell'attrezzatura (moschettoni, imbragature) e sul corpo dell'alpinista.
Le corde dinamiche da alpinismo si distinguono in tre tipologie:
La corda intera (o singola) è progettata e certificata per essere usata singolarmente. Le corde intere devono superare dei test che garantiscono che ogni singola corda è in grado di trattenere le cadute più pericolose e che, tramite il proprio allungamento, garantiscano una decelerazione che eviti alte sollecitazioni al resto dell'attrezzatura.
La corda intera, con un diametro maggiore rispetto alla mezza corda ed alla corda gemella, è utilizzata soprattutto per l'arrampicata sportiva, per scalate di tiri difficili o di vie corte e dove non è prevista la discesa in corda doppia.
La mezza corda (o corda doppia) è una corda dinamica da alpinismo certificata e progettata per essere utilizzata insieme ad un'altra mezza-corda. Una cordata alpinistica deve servirsi di due 'mezze corde' dello stesso diametro; il primo di cordata dovrà legarsi ad entrambe le corde e durante la progressione si assicurerà facendo passare vicendevolmente una delle due corde nei punti di assicurazione/rinvii.
Una mezza corda ha solitamente un diametro ed un peso inferiori ad una corda intera. L'utilizzo di due mezze corde consente di realizzare discese in corda doppia lungo le vie di salita e nel recupero di due secondi di cordata (per progressione di cordate composta da almeno tre componenti). Le mezze corde sono, inoltre, molto utilizzate per alpinismo classico e superamento di ghiacciai.
Le corde statiche o semistatiche sono corde non elastiche ed allungabili come le corde dinamiche. Vengono utilizzate per risalita di corda, lunghe discese e assicurazione statica per lavori in quota. In base alle normative vigenti queste corde devono rispettare le regole della certificazione CE EN 1891: corde tessili a basso coefficiente di allungamento con guaina, per accessi mediante corda, compresi tutti i tipi di posizionamento sul lavoro e di trattenuta, per il salvataggio e in speleologia.
Seconda la normativa EN1891 le corde semistatiche si distinguono in due tipi:
Di seguito le regole della certificazione CE EN 1891 che caratterizzano le corde semistatiche:
La durata di una corda dipende dalla maniera in cui viene utilizzata e da altre variabili che ne diminuiscono le caratteristiche originarie: le sollecitazioni meccaniche, gli sfregamenti, i raggi UV e l'umidità. Di seguito le linee guida per valutare la durata di una corda:
Una corda deve essere subito sostituita:
È un'ottima abitudine esaminare, in maniera frequente, la corda in tutta la sua lunghezza, in modo da accorgersi di lacerazioni alla camicia o di irregolarità che segnalano danni all'anima.
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