Le grotte di Sant' Angelo, per la frequentazione umana in età neolitica, rappresentano un momento basilare per lo studio della preistoria.
ATTENZIONE: la Pollino Trail APS non si assume alcuna responsabilità nei riguardi di chi, seguendo le nostre descrizioni, percorre gli itinerari speologici in maniera autonoma.
Le grotte di Sant'Angelo, a Cassano allo Ionio, sono un complesso di cavità carsiche di grande interesse dal punto di vista speleologico e turistico. Si estendono per qualche chilometro e regalano uno spettacolo di colori e di forme, di stalattiti e stalagmiti e di vaschette e colate.
Al loro interno è stata accertata una prima frequentazione umana a partire dal Neolitico Medio fino alla fine
dell'Età del Bronzo.
Durante gli scavi sono state recuperati numerosi manufatti ceramici di uso quotidiano e alcuni vasi con simboli
grafici sconosciuti. Inoltre è stata attestata una frequentazione delle grotte, in età neolitica, ad uso funerario
con un raro esempio di cremazione.
Nelle Grotte di Sant'Angelo si lavorava l'ossidiana, un vetro vulcanico ritenuto dalle popolazioni neolitiche
prezioso per lucentezza e rarità ed utilizzato per la costruzione di utensili, armi da taglio, frecce, ed altro.
I reperti preistorici ritrovati in queste grotte sono esposti nel Museo Archeologico di Reggio Calabria.
La Grotta di Sant'Angelo è distinta in tre cavità: la Grotta Inferiore di Sant'Angelo; la Grotta Superiore di
Sant'Angelo e la Grotta Sopra le Grotte di Sant'Angelo.
Sono tutte e tre collegate da cunicoli che si estendono complessivamente per oltre 2.500 metri, dandogli il
primato delle grotte più lunghe della Calabria.
Gli ambienti sono classificati secondo i seguenti livelli di difficoltà che risultano dalla combinazione di questi elementi che sono determinati sia per l'ambiente in sè che per il percorso di avvicinamento:
Le discese in grotta vengono valutate in quattro scale di difficoltà: