Il torrente Raganello nasce dalla sorgente della Lamia sul Massiccio del Pollino. Dopo un percorso di 32 chilometri caratterizzato da tratti aspri e irregolari, attraversa la Piana di Sibari per sfociare nel mar Ionio, nei pressi di Villapiana Lido.
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Il nome Raganello potrebbe derivare dal termine greco "Ragas" che indica un dirupo roccioso, oppure essere legato al dialetto locale: il civitese ragare, che significa "trascinatore", o il calabrese rragàre, "lottare", richiamando la forza impetuosa delle sue acque mentre scorrono tra le gole.
L’area è protetta dalla Riserva Naturale Orientata Gole del Raganello, che si estende per 1.600 ettari lungo il versante orientale del Massiccio del Pollino. Qui, le gole si sviluppano in un impressionante canyon, con pareti alte fino a 100 metri, tra quota 1.450 e 700 metri. Le gole iniziano nei pressi della sorgente Lamia (750 m) e si estendono per 13 chilometri fino al suggestivo Ponte del Diavolo*, nel borgo di Civita.
Il torrente Raganello è anche un prezioso habitat per la fauna selvatica. Le sue gole ospitano aquile reali, falchi pellegrini e altri rapaci, oltre a mammiferi come martore, donnole, volpi, lepri e il raro driomio aspromontis. La flora varia dalle faggete tipiche del Pollino nella parte alta della valle, fino a specie come pino laricio, cerro e il tipico pino loricato. Tra gli arbusti spiccano erica, biancospino e pero selvatico.
Il canyon del Raganello, che ha inizio a quota 750 mt. nei pressi della sorgente Lamia, è suddiviso in due sezioni principali: le Gole Alte, caratterizzate da tratti più ripidi e selvaggi, e le Gole Basse, che offrono paesaggi spettacolari.
* Ponte del Diavolo a Civita. Costituisce un'ardita opera di ingegneria e un ottimo posto di osservazione. La leggenda narra che sarebbe stato un proprietario terriero a chiedere al Diavolo di edificare un ponte sul torrente, in cambio dell'anima del primo essere umano che avesse attraversato il ponte.
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